Elisa di Rivombrosa
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 ecrit en italien sur les escenes de Elisa et inedits...

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MessageSujet: ecrit en italien sur les escenes de Elisa et inedits...   ecrit en italien  sur les escenes  de Elisa  et inedits... Icon_minitimeMer 11 Mar - 18:24

Fabrizio ubriaco


Quella notte Elisa non riusciva a prendere sonno la preoccupazione e l’ansia provate per la crisi della Marchesina l’avevano resa inquieta così si spogliò rimanendo in biancheria intima per la notte e nel letto a pancia basso si mise a scrivere il suo diario.
Lentamente senza che se accorgesse Fabrizio ristori entrò nella sua stanza.
Era stato alla locanda con Giulio avevano trascorso una serata di baldoria come ai vecchi tempi ma mentre l’amico aveva concluso la serata portandosi in camera una delle ragazze Fabrizio non era riuscito a fare lo stesso malgrado fosse in astinenza sessuale ormai da molto tempo. E la ragione l’aveva rivelata alla sfortunata cameriera che gli si era offerta : “non è te che voglio” le aveva risposto per poi donarle qualche moneta per la “delusione “ del rifiuto.
Era uscito dalla locanda con i sensi eccitati e non solo dall’alcol miracolosamente era riuscito a non cadere dalla sella del fido Ermes che lo aveva ricondotto al castello giusto nel momento in cui se ne stava andando Ceppi ed Elisa lo accompagnava. Quasi subito dopo averlo visto Elisa era tornata dentro. Antonio che aveva tanto apprezzato il tempestivo ed efficace intervento della ragazza sulla marchesina soprappensiero le aveva rivolto un sincero apprezzamento in sua assenza davanti a lui.
“E’ una brava ragazza e merita ogni bene “ Il conte che ancora era in preda ai fumi dell’alcol inizialmente non aveva capìto poi aveva realizzato che anche il dottore parlava di Elisa e in tono falsamente convinto aveva replicato
“anche mia madre lo dice anche mia madre”

Ceppì aveva spronato i cavalli e lo aveva salutato Fabrizio si era seduto su una botte di legno per riprendersi dalla solenne sbornia: la frescura della notte lo avrebbe reso piu’ lucido.
E infatti così era stato ma i suoi sensi non erano ancora paghi anzi svanito leggermente l’effetto dell’alcol era piu’ che determinato a soddisfarli e c’era una sola donna che avrebbe potuto farlo in quel momento Elisa “era lei quella che voleva” così era andato dalla ragazza deciso placare questa pericolosa e nascente passione
Richiuse la porta ma un movimento falso lo fece barcollare così si appoggiò al muro per non perdere l’equilibrio e battè i piedi per terra.
Elisa si girò spaventata e Fabrizio potè ammirare l’agilità e la grazia dei suoi fianchi che aderivano alla sottoveste e la bellezza dei capelli sciolti e ondulati che le ricadevano sulla schiena e le incorniciavano quel visino da bambina che era ancora piu’ desiderabile con l’espressione spaventata .

E: Cosa ci fate qui? …. Cosa volete? Disse la ragazza mentre si tirava la coperta fino al mento .


Fabrizio : Cosa voglio? ..Biascicò il conte mentre era avanzato e si toglieva la giacca lasciandola sulla sedia” con tutti i libri che leggi, dovresti saperlo cosa voglio “ continuò lui con tono allusivo si lasciò quindi cadere e a carponi si avvicinò al letto sempre + preda dell’istinto come un carnivoro digiuno da molto tempo.
Non vi avvicinate.. voi siete ubriaco Gemette elisa spaventata ma Fabrizio era ormai ai piedi del suo letto e avanzava con uno sguardo famelico e determinato al tempo stesso

E’ vero Annui’ l’uomo con il capo … ma per sfortuna tua, piccola Elisa, non lo sono abbastanza… non lo sono abbastanza….. e mentre diceva questo con un gesto tanto rapido quanto energico le strappò le coperte da dosso … Elisa si schiacciò contro il muro come paralizzata mentre Fabrizio inginocchiato sul letto iniziò ad accarezzarle un polpaccio per poi salire sempre + su sotto stoffa sottile arrivando alle coscie sode e vellutate “Però, per essere una serva hai la pelle molto delicata “ Disse l’uomo e il tono della sua voce si fece affannato ed eccitato .
Elisa era terrorizzata e immobile
Avreste il coraggio di farlo così?.. Contro la mia volontà? Protestò inutilmente mentre l’uomo si slacciava la patta dei calzoni Fabrizio annuì ormai in balia del suo istinto.

:.. Con vostra madre nella camera di fianco? Continuò la ragazza ma la paura le rese la voce sottile e strozzata.
Su Fabrizio però quelle proteste e quelle suppliche avevano l’effetto opposto di quello che Elisa sperava: la desiderava e lo eccitava ancora di + l’idea di farla sua proprio nella stanza a fianco a quella della madre ; in fondo era convinto che anche Elisa lo desiderasse e doveva essere orgogliosa che il padrone la degnasse di tanto onore invece di finire tra le braccia di qualche poveraccio come lo stalliere avrebbe avuto il vanto di essere l’amante del conte passata la paura anche a lei sarebbe piaciuto ne era certo.

Si proprio così disse l’uomo con lo sguardo spiritato e subito l’afferrò per i fianchi avvicinandola a lui e divaricandole le gambe.
Elisa si sentiva perduta la paura l’aveva come paralizzata

: E pensate che vi lascerei fare senza urlare?
Tentò di replicare la ragazza con un filo di voce
Ma il conte rispose con tono soffocato dal desiderio
Ti tapperò la bocca “ E subito dopo non resistette più le immobilizzò le braccia e si chinò su quel corpo fremente e delicato che voleva ad ogni costo: le coprì la bocca con la sua poi si alzò per guardarle meglio il viso, le scostò i capelli carezzandoli con un gesto intenso “ sii “ ansimò mentre osservava quel viso bellissimo reso ancor più affascinante dalla tensione, dalla paura dal fremito. Sotto di lui elisa si divincolava del tutto impotente anche il suo respiro era affannato e sotto il peso del conte il languore si stava impadronendo di lei. Fabrizio scostò la sottoveste e le scoprì un seno piccolo e delicato adolescenziale scese con la bocca dal collo fino al petto ormai dimentico di sé ma quando risalì per baciarla nuovamente sulle labbra in un tentativo estremo di difesa Elisa lo morse e lo costrinse a lasciarla.
Tenendosi il labbro dolorante Fabrizio si alzò dal letto mentre la guardava sprezzante

Sei proprio una stupida.. disse ributtandole addosso la coperta.
Davvero non se lo aspettava credeva di poterla avere e questo gesto aveva ferito il suo orgoglio maschile.

Non voleva farle una vera e propria violenza non aveva mai violentato una donna NON NE AVEVA MAI AVUTO BISOGNO e non intendeva farlo adesso. Lei poi era una serva non riusciva a capire a che gioco volesse giocare con lui anche perché sentiva di non esserle affatto indifferente.
una serva dovrebbe essere orgogliosa di tante attenzioni Disse Fabrizio mentre si ricomponeva tono altero e sprezzante.

Elisa che continuava a stringersi nella coperta e a guardarlo spaventata replicò con un filo di voce
: Non io
Ma il suo gemito non risultò chiaro al conte o forse non gli piacque la risposta così mentre si rimetteva la giacca in un gesto intimidatorio e arrogante accostò l’orecchio come se non avesse capito
“Come ?”
“Non io “ ripetè la ragazza con + voce.

Ma la risposta del conte non fu’ affatto rincuorante
Ti stai sbagliando… devi dire non ancora… non potrai rimanere in eterno attaccata alle gonne di mia madre….

Disse l’uomo mentre si avvicinava alla porta: quella era stata solo una battaglia non certo la guerra e prima o poi quella piccola bugiarda sarebbe stata sua vivevano sotto lo stesso tetto e ci sarebbero state altre occasioni.

Prima di uscire Fabrizio si avvicinò alla candela appesa al muro e volgendo alla ragazza un’ultimo sguardo carico di significati allusivi e provocatorii la spese con un sospiro mentre si congedava da lei “Buonanotte Elisa”
Appena fù uscito Elisa scoppiò a piangere singhiozzando.
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MessageSujet: Re: ecrit en italien sur les escenes de Elisa et inedits...   ecrit en italien  sur les escenes  de Elisa  et inedits... Icon_minitimeMer 11 Mar - 18:37

IL CAPANNO


Quella notte Elisa dormì molto poco, e la mattina seguente dovette pure sopportare le sfrecciatine di Bianca che non perse certo occasione per dire a tutti Angelo compreso, che aveva visto il Conte la notte prima sgattaiolare fuori dalla sua stanza, a quel punto Elisa scoppiò: il nervosismo e l’agitazione si impadronirono di lei,brandì un coltello sul tavolo e minacciò quella pettegola invidiosa. Quel gesto ovviamente non era da lei e anche Amelia se ne stupì così come Angelo che però cercò di fare finta di nulla.
Le provocazioni della sorella lo infastidivano e alimentavano la sua gelosia e la sua frustrazione tuttavia sapeva di non poter fare altro che aspettare e amare Elisa in silenzio come sempre aveva fatto sperando che prima o poi lei capisse e provasse a ricambiarlo; tuttavia non poteva negare a sé stesso che da quando il conte era tornato le sue speranze si erano molto affievolite cercava di non vedere ma qualcosa stava accadendo tra di loro ma lui aveva le mani legate.

Solo quando andò dalla piccola Emilia, Elisa ritrovò il sorriso: l’affetto di quella bambina le era prezioso quasi quanto quello della Contessa.
Emilia stava bene finalmente e il suo viso era di un colorito roseo Elisa la svegliò dolcemente aprendo gli scuri e poi le diede la medicina che le aveva prescritto il dottor Ceppi.
Ma quel clima rilassato non durò a lungo perché proprio in quel momento riecheggiò la voce di Fabrizio dal corridoio che stava per entrare nella camera

: Come sta la nipotina preferita? .. Ho saputo ..Il conte si fermò sulla porta appena vide Elisa . Immediatamente la ragazza si innervosì e si mise sulla difensiva rivolgendogli uno sguardo serio che rifletteva tutto il suo stato d’animo per l’umiliazione e la paura che aveva provato la notte prima.

Emilia che non sapeva ovviamente nulla e nemmeno immaginava ciò che fosse intercorso tra suo zio e la ragazza, rispose allegra
: Sto molto bene zio, grazie.

: Bene…Sono contento rispose Fabrizio poi si rivolse ad Elisa e in tono asciutto le chiese …. Vorrei parlare da solo con mia nipote… se non ti dispiace
Elisa non chiedeva altro “No “ rispose rivolgendogli uno sguardo carico di risentimento e determinato al tempo stesso.
Così si avviò rapida verso la porta con lo sguardo basso ma a quel punto il Conte nuovamente sembrò provocarla fermandosi sulla soglia e allargando le braccia come per impedirle l’uscita così Elisa per uscire fù costretta a passargli accanto.
Fabrizio quindi entrò spavaldo e si sedette sul letto della nipotina
: Allora… mi dicevi che ti senti meglio Disse l’uomo con tono amorevole

Si Rispose la bambina
Ho sentito che c è stato qui il dottor Ceppi.. cosa ti ha detto? Che sei un pesciolino forte e sano?
Continuò il Conte per rincuorare la nipotina: sapeva bene che l’asma di cui la bambina soffriva fin da piccola non sarebbe scomparsa da un giorno all’altro ma desiderava che Emilia vivesse nel modo + spensierato possibile la sua fanciullezza senza sentirsi una “bambina malata “ o “diversa”

: Più o meno… rispose Emilia .. comunque stò bene soprattutto grazie a Elisa
Quelle ultime parole sorpresero Fabrizio il quale subito cercò spiegazioni

Cosa centra Elisa? Disse l’uomo quasi interdetto: non riusciva a capire che cosa avesse quella serva di tanto speciale da conquistare tutti , o forse stava facendo di tutto per negare a sé stesso che quella ragazza era davvero diversa.
A quel punto la piccola Emilia raccontò cosa era successo la notte prima.


Si è stata lei ad aiutarmi.. si è messa dietro la mia schiena e io ho cominciato a respirare meglio
A quelle parole Fabrizio non riuscì a non rimanere sorpreso e sul suo volto uno sguardo nuovo apparve dopo tanto disprezzo ostentata durezza cinismo e malizia i suoi occhi avevano la dolcezza dell’inizio e parlavano di ammirazione; peccato che Elisa non potesse vederlo.

In quel momento Elisa aveva incontrato la Contessa Anna la quale le aveva ordinato di portare il denaro che il dottor Ceppi aveva rifiutato e non le aveva risparmiato un allusivo commento sul loro rapporto “ da te li accetterà , visto che vi intendete così bene” aveva detto maliziosamente e sarcasticamente Anna Ristori. Elisa avrebbe voluto risponderle ribadendo che tutto cio’ che la legava al dottore erano solo la stima e l’affetto puro e che questa si era rafforzata soprattutto dopo la scomparsa della cara amica Lucia ma non lo fece. Si sentiva depressa e le frecciate della Contessa non la scossero più di tanto anzi allontanarsi dal Castello era ciò che in quel momento le avrebbe giovato così non sarebbe stata costretta a incontrare nuovamente Fabrizio o a subire le sue “attenzioni “ e i suoi capricci umilianti né tantomeno i sorrisini e le malignità di Bianca.

Ma i problemi della ragazza erano destinati a seguirla quel giorno.
Fabrizio in quel momento si trovava nella stanza della Contessa la quale stava cercando di convincerlo a restare a Rivombrosa e gli stava ribadendo l’importanza e la delicatezza del momento politico dello stato.
Agnese si considerava una suddita fedele e voleva che suo figlio non macchiasse il nome di famiglia mettendosi contro il sovrano e questo indipendentemente dalle scelte discutibili che questi aveva fatto a discapito della nobiltà.
Fabrizio ascoltava interessato a un certo punto si fermò davanti alla finestra e ancora una volta il caso volle che vide Elisa che si allontanava in sella a Fedro.

Come una folgorazione cedette all’impulso di seguirla si congedò dalla Contessa che non riusciva a spiegarsi questa improvvisa defezione del figlio e raggiunse le scuderie in fretta.
Chiese ad Angelo di sellargli il suo cavallo ma il giovane stalliere obiettò che siccome stava per piovere non era saggio uscire.
“Certa selvaggina esce dalla tana solo con la pioggia, a proposito chissà che direzione avra’ preso la nostra amazzone….”
Disse il conte con aria spavalda e maliziosa alludendo ovviamente alla bella Elisa come un trofeo di caccia. Era pur sempre un padrone e quale avrebbe dovuto essere il suo interesse verso una delle sue serve se non quello?
A quel punto Angelo si sentì esplodere dalla rabbia: non sopportava che qualcuno potesse rivolgersi in quel modo alla sua Elisa: Fabrizio era interessato a lei ormai solo un cieco non se ne sarebbe accorto ma a che scopo?
Il conte non la amava voleva solo divertirsi era + che chiaro mentre lui anche se era solo un servo l’avrebbe amata e venerata e l’avrebbe sposata facendone una donna onesta perché la vita era tanto ingiusta? !!
Lo sguardo di Angelo si indurì e per la prima volta trovò il coraggio di affrontare il suo padrone
“con tutto il rispetto Signore ho cose bene piu’ importanti da fare che assecondare i capricci di un cacciatore”
Detto questo lo stalliere si allontanò
Fabrizio rimase sconcertato da quella risposta e richiamò + volte il servo con tono severo, poi capì che non doveva perdere tempo se voleva raggiungere Elisa e sellò lui stesso Ermes e si lanciò al galoppo.


fine prima parte
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MessageSujet: Re: ecrit en italien sur les escenes de Elisa et inedits...   ecrit en italien  sur les escenes  de Elisa  et inedits... Icon_minitimeMer 11 Mar - 18:38

Elisa aveva qualche minuto di vantaggio ma Ermes era un destriero + rapido di Fedro e poi Elisa non stava correndo Fabrizio sì. Appena fuori da Rivombrosa arrivò a una collina e scorse Elisa di lontano così si lanciò al suo inseguimento.
Passarono un ruscello ma la ragazza non si accorse di essere seguita finchè non si inoltrarono nel fitto bosco.
Entrambi rallentarono il passo ma nella quiete boschiva Elisa avvertì come l’eco degli zoccoli di un cavallo pensò fosse la sua immaginazione ma quando sentì il nitrito dell’animale provenire da dietro le sue spalle capì che qualcuno la stava seguendo. Con il cuore in gola si girò timorosa e davanti ai suoi occhi il Conte Ristori in sella ad Ermes con uno sguardo malizioso e giocoso le rivolse un cerimonioso inchino . Elisa si girò di scatto cercando di non mostrare la sua agitazione e fingendo di ignorarlo. Il conte decise di prendere una scorciatoia e sparì da dietro a lei. Elisa si voltò nuovamente e sembrò rincuorata quando non lo vide ma subito lui sbucò davanti a lei con sguardo vittorioso. Intanto sopra di loro il cielo era sempre + plumbeo. finita la boscaglia la ragazza lanciò Fedro decisa a seminarlo ma Fabrizio non smise di tallonarla. Arrivarono a una radura ma a quel punto un tuono fece impennare il cavallo di Elisa che cadde sull’ erba. Immediatamente il conte smontò da cavallo e la soccorse Stai bene? Le chiese appena la raggiunse.
ma la ragazza era piena di rancore si divincolò dalle sue braccia che la volevano aiutare e si rialzò da sola indomita e fiera.



“Lasciatemi!! E’ tutta colpa vostra … ora non vi basta piu’ violentarmi .. volete uccidermi!!”
A Fabrizio parve una reazione esagerata così rispose con un tono sfacciatamente innocente.
“Stavo solo scherzando.. Tutto bene? le chiese prendendole il mento fra le dita
“Begli scherzi idioti !“ Replicò Elisa che si sentiva come presa in giro da quella risposta : dopo tutto quello che era successo non poteva giustificarsi così.
A quel punto la ragazza si accorse che il suo cavallo era scappato
“Fedro è scappato”
“Troverà la strada di casa…non ti preoccupare ” Replicò sicuro Fabrizio subito dopo guardò il cielo e capì che di lì a pochi minuti sarebbe scoppiato un temporale
“piuttosto sarà meglio che andiamo via da qui.. o il cielo ci cadrà addosso… vieni conosco un posto per ripararci” Disse quindi il conte il cui tono si era fatto gentile e cordiale come Elisa non lo ricordava da tempo.
Ma la ragazza rimase immobile, era diffidente e non si poteva biasimarla per questo.
Fabrizio salì sul cavallo e la esortò nuovamente
“ Andiamo non vorrai rimanere sotto il temporale . su vieni”
Alla fine il conte l’ebbe vinta ed Elisa si avvicinò a lui che la prese alla vita per issarla sul cavallo. A quel punto partirono al galoppo mentre iniziava a piovere sempre più forte.
Cavalcarono sotto la pioggia per alcuni minuti inzuppandosi completamente.
Arrivarono vicino a una costruzione con una grande porta a vetri che sembrava ingoiata completamente dall’edera.
Fabrizio fece smontare la ragazza e la invitò ad entrare mentre lui legava il cavallo.
Elisa con passo incerto entrò: per tutto il tragitto mentre lui la stringeva a sé non aveva fatto altro che domandarsi perché aveva accettato di seguirlo.
Nessuna donna coscienziosa e soprattutto che tenesse al proprio onore avrebbe fatto una cosa simile: era forse bastato un tono gentile a farle dimenticare ogni cosa? Doveva essere impazzita.
In quel momento si guardava intorno :il capanno era buio e disordinato alle pareti vi erano trofei di caccia e vicino al camino due divani con sopra molte coperte di pellicce che ci faceva li?!
Poco dopo Fabrizio la raggiunse e si guardò intorno con un sorriso
Non sarà una reggia, ma almeno qui è asciutto… Disse l’uomo mentre si toglieva la giacca fradicia “un tempo lo chiamavo IL MIO CAPANNO FUORI DAL MONDO Iniziò a slacciarsi il gilet Elisa era immobile vicino a lui e si stringeva le braccia per difendersi sia dal freddo che dalle incognite di quella gita fuori programma sempre più pentita di aver accettatato…”mio padre mi ci portava quando venivamo a caccia “proseguì Fabrizio sull’onda dei ricordi Poi si girò verso la ragazza “ma togliti la giacca, avrai freddo. Ti prendo una coperta”
Elisa allora si sfilò la giacca bagnata e accettò la coperta che lui le offriva e mentre se la metteva sulle spalle non potè fare a meno di esprimere il proprio stupore e scetticismo per quel cambiamento tanto repentino
Certo che siete strano esordì la ragazza
E perché mai? Rispose il conte incuriosito da quell’affermazione e dal tono + cordiale della giovane
Non sembrate lo stesso che ieri è entrato nella mia stanza ubriaco Disse Elisa cercando di ottenere da lui una spiegazione per quel gesto. Era vero stava tornando ad essere lo stesso uomo gentile e galante dei primi giorni ed Elisa voleva capire cosa era cambiato se davvero qualcosa era cambiato. O forse semplicemente sperava che qualcosa fosse cambiato.
Avete ragione Ammise l’uomo sorridendo sono pieno di difetti… ma che non si dica che ho fatto ammalare una donna infreddolita” Disse Fabrizio con tono scherzoso sfacciato e vagamente galante.
A quel punto anche Elisa decise di partecipare al suo gioco e replicò provocandolo
“Neanche se fosse una serva?” Disse la ragazza che non poteva dimenticare il peso di quella differenza sociale tra loro e il comportamento e i discorsi del conte di pochi giorni prima. No non poteva NON DOVEVA dimenticare

Fabrizio aveva capito che questo suo apparente cambiamento stava dando i suoi frutti: la ragazza ora era meno diffidente così rispose

Qui non ci sono servi o padroni… Ribattè mentre si avvicinava al camino . Ma soltanto una ragazza che sta morendo di freddo e un uomo che forse riuscirà ad accendere un bel focherello e così dicendo si inginocchiò davanti al focolare “Qui c è il resto di un focolare… ci devono essere passati dei contrabbandieri
Elisa aveva mosso qualche passo e si era seduta sul divano alle spalle del conte a quelle parole trasalì Dei contrabbandieri? Disse con tono spaventato al pensiero di briganti e gente disonesta.

Tranquilla Rispose il conte sorridendo e cercando di rassicurarla è gente apposto.. portano solo il sale dalla Francia per non pagare le tasse… perché sanno che qui Continuò a spiegare Fabrizio poi si girò verso la ragazza con uno sguardo intenso e allusivo
.. non gli può accadere nulla” Ovviamente quella frase non era rivolta solo ai contrabbandieri ma a chiunque entrasse nel “magico luogo” quindi a lei.
A quello sguardo Elisa si sentì imbarazzata e riuscì solo a replicare con un sorriso impacciato
Già… Un capanno fuori dal mondo
A quel punto il fuoco era vivo e in grado di scaldare e Fabrizio sentiva che a poco a poco le difese di Elisa si stavano abbassando
: Avvicinati la invitò lui..

No sto bene qui, grazie Rispose Elisa che aveva recuperato parte del suo buon senso e della sua diffidenza

Come preferisci.. Rispose tranquillo Fabrizio .. Vorrà dire che mi godrò da solo questo bel focherello e così dicendo allungò le mani per sentire meglio il tepore ostentando indifferenza per il rifiuto della ragazza.
La sua reazione falsamente distaccata ottenne il risultato sperato
A poco a poco Elisa si mosse dal divano e si sedette poco dietro di lui per giovarsi anch’ella del calore.
A quel punto Fabrizio si girò e iniziò a carezzarle un braccio e la spalla con gesti rapidi e decisi . Elisa si allontanò di scatto “voglio solo scaldarti” Rispose Fabrizio con tono innocente ..
“appunto “ rispose la ragazza con tono circospetto : non riusciva a smettere di temere il contatto con lui.
“con la coperta” aggiunse l’uomo e gliela sistemò meglio sulle spalle
“vieni qui “ continuò dolcemente e altrettanto teneramente la trasse a sé abbracciandola.
Elisa si lasciò abbracciare ed attirare verso il camino: si sentiva avvolta in quel calore magnetico e sentiva il profumo di cuoio e lavanda che emanava il conte reso ancor piu’ forte dalla pioggia.
Si appoggiò a lui : aveva spalle forti e larghe il conte, spalle nelle quali ogni donna avrebbe desiderato rifugiarsi. Il calore e la luce del cammino accesero il suo viso di un riverbero dorato mentre lei fissava le lingue di fuoco.
A poco a poco Elisa iniziò a rilassarsi davvero.
Si dimenticò di tutto rapita da quel momento di magia e senza rendersene conto i suoi pensieri più intimi uscirono dalle sue labbra

Basta così poco per stare bene.. io potrei rimanere qui per il resto della mia vita disse piano come fra sé e sé.
Fabrizio di fronte a quella “confessione” così spontanea tanto inaspettata e insperata si girò e la guardò intensamente : Basta volerlo disse esplicito sperando che anche lei capisse quanto era sciocco resistere ancora a quella forte attrazione che malgrado tutto anche lei provava.
A quel punto però Elisa si rese conto di ciò che aveva detto e cercò di porvi rimedio : non poteva dimenticare la realtà perciò rispose
Quando smetterà di piovere, voi tornerete a essere il padrone e io la vostra serva
Ma non si mosse da quell’abbraccio come se sperasse che lui sconfermasse e annullasse le sue paure sul futuro. Fabrizio non la deluse.
Si girò a guardarla i loro visi erano vicinissimi e con il tono + seducente e ammaliante che conosceva rispose
E chi l ha detto che smetterà di piovere? Continuò a fissarla negli splendidi occhi verdi da cerbiatta impaurita, quanto la desiderava! … Nei capanni fuori dal mondo può succedere di tutto……………
Elisa aveva abbassato il viso e non riusciva più a sostenere il suo sguardo era una sensazione fortissima si sentiva come “stregata” da quello sguardo quegli occhi azzurri e intensi che se prima erano stati duri e sprezzanti ora erano dolci e magnetici. Un torpore strano si era impadronito del suo corpo e le impediva di muoversi : era perduta , ma era dolce quella paura troppo dolce per sottrarsi.
Lentamente Fabrizio le sollevò il mento Elisa continuò a fissarlo timorosa l’uomo avvicinò il viso al suo e finalmente le loro labbra si unirono mentre il conte appoggiava dolcemente la sua mano sul viso di lei.
Inizialmente Elisa si limitò a lasciarsi baciare poi cedette alla meravigliosa e inebriante sensazione che stava provando: schiuse le sue labbra lasciando che i loro mondi e i loro sapori si incontrassero per la prima volta. Fu un bacio lungo e dolce durante il quale ogni rancore ogni lacrima ogni incomprensione sembrò dimenticata. Elisa non aveva mai baciato nessuno in quel modo i rarissimi baci con i coetanei e amici erano stati quasi tutti fraterni lei stesso non aveva mai permesso qualcosa di piu’ di un contatto a fior di labbra ad Angleo e solo una volta, e non immaginava che un bacio potesse davvero dare tutte quelle emozioni e farla sentire come realmente “fuori dal mondo” Aveva gli occhi chiusi quando un tuono riecheggiò nel capanno Elisa sospirò come per riprendere fiato poi d’improvviso l’incanto finì e realizzò cio’ che stava accadendo: lui la stava seducendo ora era gentile ma era sempre lo stesso lo stesso lupo travestito da agnello.


Riacquistò ogni sua facoltà, e per staccarsi dalla trappola. piacevole, ma sempre “trappola,” delle sue braccia gli morse nuovamente il labbro inferiore

………… Ahi!!!! Gridò Fabrizio mentre si ritraeva e si teneva il labbro dolorante con la mano.
Elisa era già fuggita verso la porta ma prima di uscire gridò all’uomo tutto il suo rancore per il subdolo inganno

Siete un vigliacco! Un bugiardo !
Fabrizio tentò inutilmente di richiamarla ma la ragazza aveva lasciato il capanno. Sorrise tra sè scotendo il capo: non si sentì arrabbiato per aver fallito ancora una volta l’agguato. Elisa si era comunque lasciata andare malgrado tutto anche se per poco aveva ceduto e quel bacio e le parole che lo avevano preceduto erano comunque una vittoria per lui una vittoria annunciata.
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